Emmanuel

EMANUEL (V. Solov’ev)

Nell’ombra dei secoli si è ormai dileguata Vladimirskaja
quella notte in cui, stanca di male e di affanno,
la terra posò nelle braccia del cielo,
e nel silenzio nacque Dio-è-con-noi.

Molte cose oggi non sono, che erano possibili ieri:
i re più non scrutano il cielo,
e i pastori non ascoltano nel deserto
come gli angeli parlino del Signore.

Ma ciò che di eterno in quella notte fu rivelato
non può essere ormai più corrotto dal tempo;
e il Verbo nato in quell’evo remoto, sotto a una greppia,
ti rinasce nuovo nell’anima.

Sì – Dio è con noi: ma non già sotto l’azzurro padiglione,
non al di là dei confini dei mondi innumerevoli,
non nel perfido fuoco, e non nel fiato delle tempeste,
non chiuso nella sopita memoria dei secoli.

È qui Egli, adesso; e tra l’effimera vanità,
nel torrente torbido delle ansie della vita,
tu possiedi un segreto onnigioioso:
impotente è il male, e eterni noi siamo: Dio è con noi.

LA LUCE DELL’ICONA. Angeli e santi intorno alla Natività – esposizione.

dal 27 al 31 dicembre 2023 nella ex Chiesa di s. Rocco di Este si tiene l’esposizione di Icone “La Luce dell’Icona Angeli e santi intorno alla Natività”.

Le icone sono realizzate dagli iconografi della Scuola di Iconografia san Luca:
Giovanni Mezzalira, Annarosa Ambrosi,
Don Marco Galante, Francesca Pretto, Lina Gomiero, Paola Acazi,
Emanuela Zerbetto. Michele Ladogana, Luisa Pettenuzzo,
Lorenza Ambrosi, Elisabetta Bettella, Rita Trentadue, Angela Ferraretto.

Nat

L’esposizione è promossa dalla Proloco di Este.

La presentazione è mercoledì 27 dicembre, alle ore18,
con la presenza dei promotori
e con la prof.ssa Annarosa Ambrosi.

Orari: dal 27 al 31 dicembre 2023
tutti i giorni dalle 15:00 alle19:00
e nei giorni Sabato 30 e Domenica 31 sarà aperta anche al mattino dalle 10:00 alle12:00.

La ex Chiesa di San Rocco si trova in Via delle Monache 5  a Este – Padova.
(segui questo link per le indicazioni stradali)

 

indicazioni per il parcheggio più vicino:

O Sapientia!

Emmanuele, San Marco - Venezia, particolare

Emmanuele, San Marco – Venezia, particolare

O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodisti,
attingens a fine usque ad finem,
fortiter suaviter disponensque omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae.

O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti,
et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento.

O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum,
quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare.

O Clavis David,
et sceptrum domus Israël,
qui aperis, et nemo claudit,
claudis, et nemo aperit:
veni, et educ vinctum
de domo carceris,
sedentem in tenebris,
et umbra mortis.

O Oriens,
splendor lucis aeternae,
et sol justitiae:
veni, et illumina
sedentes in tenebris,
et umbra mortis.

O Rex Gentium,
et desideratus earum,
lapisque angularis,
qui facis utraque unum:
veni, et salva hominem,
quem de limo formasti.

O Emmanuel,
Rex et legifer noster,
expectatio gentium,
et Salvator earum:
VENI AD SALVANDUM NOS, DOMINE DEUS NOSTER!

(Antifone maggiori dell’Avvento, Liturgia latina delle Ore)

L’immagine della fede

Le icone sono un ponte tra il divino e la dimensione umana

«Come la lettura dei libri materiali permette di far comprendere la parola vivente del Signore, così l’ostensione di un’icona dipinta permette, a quelli che la contemplano, di accostarsi ai misteri della salvezza mediante la vista. Ciò che da una parte è espresso dall’inchiostro e dalla carta, dall’altra, nell’icona, è espresso dai diversi colori e da altri materiali», sottolineava Giovanni Paolo II nella lettera apostolica in occasione del XII centenario del concilio di Nicea.

Madonna della Tenerezza, 2009, particolare

Il mondo dell’icona è il mondo umano trasfigurato, o quello divino reso visibile: uno sguardo sintetico su entrambi questi punti di vista è dato dalla prospettiva escatologica, una “sfida” che l’icona accetta di mostrare. Una “sfida” che Annarosa Ambrosi, iconografa, ha intrapreso da tempo.«Sono interessata alla ricerca della verità – racconta –.  In ogni icona che realizzo cerco di capire come il contenuto di verità, che si cerca di enucleare dalla dottrina dei Padri e dalla tradizione della Chiesa, sia efficace nel trasmettere la fede anche ai giorni nostri». Docente di storia e filosofa, e di ebraico biblico, dalla fine degli anni Settanta ha coltivato e approfondito la conoscenza della cultura religiosa russa, dedicandosi successivamente alla realizzazione delle icone. Continua a leggere

Akatistos

Ave, o stella che il Sole precorri,
Ave, o raggio di Sole divino,
Ave, o Madre dell’Astro perenne,
Ave, o aurora di mistico giorno.
Ave, per Te si rinnova il creato!

Ave, o scala celeste che scese l’Eterno,
Ave, o ponte che porti gli uomini al cielo,
Ave, Tu barca di chi ama salvarsi,
Ave, Tu porto a chi salpa alla Vita.
Ave, Tu apri le porte del cielo!

Ave, o Madre all’Agnello Pastore,
Ave, o recinto di gregge fedele,
Ave, sorgente di latte e di miele,
Ave, Tu mistica terra promessa.
Ave, per Te il Creatore è bambino!

Ave, Tu roccia che effondi le Acque di Vita,
Ave, Tu colonna di fuoco che guidi nel buio,
Ave, o tenda del Verbo di Dio,
Ave, Tu Arca da Spirito aurata.
Ave, Tu porti Colui che il tutto sostiene!

Ave, bell’albero ombroso che tutti ripari,
Ave, o tralcio di santo Germoglio,
Ave, o fiore di vita virginea,
Ave, o ramo di Frutto illibato.
Ave, dài vita all’Autor della vita!

Ave, che unisci i fedeli al Signore,
Ave, rischiari qual lampo le menti,
Ave, qual tuono i nemici spaventi,
Ave, clemenza di Dio verso l’uomo.
Ave, fiducia dell’uomo con Dio!

frasi scelte dall’Akatistos

Corsi della Scuola di Iconografia “San Luca” per l’anno 2023-2024

riprendono i corsi annuali della Scuola Diocesana di Iconografia s. Luca

I corsi annuali della Scuola di Iconografia s. Luca  si svolgeranno con le seguenti modalità:

A. presso il Centro Parrocchiale Don Bosco – Via Pelosa 63 – Caselle di Selvazzano.
Vi si svolgeranno i corsi quindicinali tenuti da G. Mezzalira e Annarosa Ambrosi

B. presso la Casa di Spiritualità diocesana “Villa Immacolata” a Torreglia, via Monte Rua 4.
Vi si svolgerà il corso invernale bigiornaliero tenuto da Enrico Bertaboni.

I corsi annuali saranno strutturati come segue:

Corsi con Maestro Giovanni Mezzalira (Centro parrocchiale Caselle) il mercoledì

  • Principianti: Volto di Cristo di Chilandari. 11 lezioni quindicinali (v. calendario).
  • Proficienti: Madre di Dio di Korsun. 12 lezioni quindicinali (v. calendario).
  • Avanzati: San Marco Evangelista.  12 lezioni quindicinali (v. calendario)
                    in alternativa per avanzati: La pesca miracolosa.

 

Corsi con Maestra Annarosa Ambrosi (Centro parrocchiale Caselle) il mercoledì

  • Proficienti: Madre di Dio della Tenerezza (solo volti).
  • Avanzati: Madre di Dio della Tenerezza (dal Monastero delle isole Solovki).  
                    12 lezioni quindicinali per proficienti e avanzati (v. calendario)

 

Corsi con Maestro Enrico Bertaboni (Villa Immacolata, Torreglia)

  • Principianti: Gesù Cristo Pantocrator.
  • Proficienti: Madre di Dio della Tenerezza dall’iconostasi del monastero di Dečani.
  • Avanzati: Annunciazione di Ohrid, San Giorgio e il drago. 
    4 appuntamenti di due giornate ciascuno sempre il lunedì e martedì  (v. calendario).

Incontro di apertura: Mercoledì 18 ottobre ore 16:30.
Presentazione dei corsi e saluto presso l’Abbazia di Santa Giustina a Padova, ingresso da Via Ferrari 2A.
Alle 18:30 S. Messa presieduta da S.E. il Vescovo Claudio e benedizione presso la Tomba di S. Luca.

Corsi estivi a Torreglia: da domenica 9 a domenica 16 giugno 2024.

A conclusione si svolgerà la benedizione anche delle icone realizzate durante l’anno.

Viaggio di studio: nel prossimo anno verrà organizzato un viaggio di studio. La destinazione e le modalità di adesione verranno comunicate prossimamente.

Si segnala la seguente opportunità di approfondimento:

l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova ha attivato il corso “L’arte delle icone” tenuto da Annarosa Ambrosi.
Il corso è aperto anche agli uditori.
Per informazioni  e iscrizione contattare la segreteria (sig.ra Tiziana Baretta) 049.664116 segreteria@issrdipadova.it  entro il 22/09/23.


corso “L’arte delle icone” ISSR Facoltà Teologica Triveneto

San Giovanni Evangelista, Museo della Cultura bizantina – Salonicco


Presso l’ISTITUTO SUPERIORE
DI SCIENZE RELIGIOSE
di Padova
(Facoltà Teologica del Triveneto)
nell’anno 2023/2024, nel Biennio,
all’interno del Percorso Artistico
sarà attivato il corso
“L’arte delle icone”
tenuto da Annarosa Ambrosi.


È una interessante occasione
per approfondire la conoscenza
di tutti quei temi di carattere storico, teologico, spirituale,
che costituiscono l’asse portante
della nostra attività.

 


Si può partecipare anche solo come uditori, e anche online.


Anticipazioni nel sito dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE DI PADOVA
In calce al sito stesso si può prelevare l’allegato “biennio 2023-2024”
Per ulteriori informazioni (modalità d’iscrizione, servizi offerti e scadenze),
contattare la segreteria al numero 049.664116 oppure per mail a: segreteria@issrdipadova.it

Cristo Pantocrator, affresco su muro, Chiesa di s. Nicola Orphanos – Salonicco.

 


Vestita di Sole – 15 agosto – festa dell’Assunta

Il linguaggio universale che avvia alla preghiera.

 

Dormizione della Madre di Dio, fine XII sec., Mosca, Galleria Tretiakov

La Madre di Gesù è il soggetto prevalente delle icone, quelle antiche e quelle moderne realizzate in base a un linguaggio che a Padova è stato riportato in auge dalla scuola San Luca.
“La Madonna compare con frequenza sia nelle piccole icone di devozione individuale e familiare, sia nelle grandi icone delle feste, per il suo ruolo eminente nella storia della salvezza. La sua presenza si esprime in un numero preciso di tipologie che sono attribuite a San Luca e che attingono a significati universali”.
Il linguaggio iconografico, che viene insegnato nei corsi, tradizionalmente avviati il 18 ottobre, festa di San Luca, non vuole rappresentare momenti di vita o esprimere il sentimento dell’artista, ma piuttosto dare forma all’archetipo individuale e collettivo del sacro.

“Vediamo per esempio la “Dormitio Virginis” con cui la tradizione orientale raffigura l’Assunzione. Vi si leggono tre livelli: quello inferiore con il catafalco e gli apostoli, quello centrale con il Cristo glorioso che prende in mano l’anima di Maria e quello superiore in cui la Madonna viene accolta nella gloria della nuova Gerusalemme, sposa dell’Agnello. La Madonna è il simbolo della Chiesa che alla fine dei tempi si ricongiunge al suo sposo”.
Non a caso questa icona veniva posta sulla porta di uscita della chiesa, quasi a suggello della storia di salvezza. L’anno liturgico che comincia con la Natività di Maria finisce con l’Assunzione, l’ascesa al cielo della Madre di Dio che rappresenta tutti noi nella Chiesa.
“Il linguaggio iconico non è astruso e astratto, ma universale e immediato, non ha bisogno di spiegazioni. L’atteggiamento, lo sguardo e il colore esprimono contenuti che qualsiasi fedele può trovare e davanti a cui viene spontanea la preghiera”.
Da una intervista ad Annarosa Ambrosi pubblicata su “La Difesa del Popolo”.

La Trasfigurazione

Icona della Trasfigurazione - G.Mezzalira

Icona della Trasfigurazione – G.Mezzalira

Una improvvisa icona di tutta la realtà
Il segreto rivelato ai tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni sul Tabor è il segreto che ogni iconografo deve comunicare con l’arte sacra. Nella luce della fede in Gesù Cristo la realtà subisce una metamorfosi: il credente percepisce quella vocazione alla luce che già sin d’ora comincia a compenetrare il creato.
Spesso si conosce l’arte sacra dell’icona soltanto per averne letto qualcosa nei libri e tra le frasi ricorrenti sull’argomento c’è quella che afferma che la prima icona che l’iconografo dipinge è quella della Trasfigurazione. Si potrebbe dire, per analogia, che l’apprendista musicista – dopo gli anni di conservatorio – presenta come saggio di diploma un pezzo musicale corrispondente come difficoltà all’eseguire un’icona della Trasfigurazione.
Eppure è proprio vero che la Trasfigurazione è l’icona per eccellenza: il sigillo che conferma questo sacro linguaggio.
Il segreto racchiuso in questo episodio evangelico apparentemente anomalo è in realtà la regola dell’arte sacra, il suo canone di riferimento: inizialmente segreto, poi rivelato a tutti.

Il monte elevato - Visione della Montagna di Daniele - Salterio di Chludov

Visione della Montagna di Daniele – Salterio di Chludov

Il monte elevato
Il modo di dipingere un’icona è analogo al costruire una cittadella sopra un monte.
Infatti è sulla cima del monte che il cielo si abbassa sulla terra che si innalza. L’arte sacra è questa dinamica di abbassamento e di innalzamento. Non solo Mosè ed Elia (Oreb-Sinai) sono personaggi della sacra montagna, ma ognuno di noi e ogni icona deve diventare monte come è detto nel Salmo 86, 2-3: «Il Signore fondò la sua città sui monti che santificò con la sua presenza» e «Ogni uomo potrà proclamare: Madre mia è Sion, tutti là siamo nati».
La pittura sacra rappresenta i suoi santi e i suoi personaggi come protesi verso l’alto, o essi stessi come solidi monti. Si può dire che essere terra che si innalza diventa un canone pittorico.
Una volta eravate tenebre… adesso siete luce» (Ef2, 13)
Lo sforzo del pittore è in analogia con la dinamica dell’iniziazione cristiana espressa dalla Lettera agli Efesini: trarre la luce dalla materia opaca.
In Fil 3, 12 san Paolo dice: «Il quale trasformerà il corpo dell’umiltà nostra per essere conforme al corpo di gloria suo».
Infatti nella pittura delle icone, partendo dall’umile polvere colorata dei pigmenti, si sale verso la luce con successivi schiarimenti, una sorta di iniziazione cristiana nell’arte sacra.

 

Caddero sui loro volti con grande timoreCaddero sui loro volti con grande timore
L’icona della Trasfigurazione rappresenta tre personaggi slanciati verso l’alto e tre personaggi che si accasciano scomposti verso il basso con un contrasto sorprendente, soprattutto nelle icone russe dove questo fatto è accentuato in modo apparentemente esagerato.
L’Uomo-Dio che tocca il Cielo e l’uomo-terreno accasciato al suolo costituiscono i due estremi di una dinamica di percorso di ascesi. L’icona parte dall’uomo terreno per conformarlo al Cristo, Uomo-Dio: dallo scomposto punto più in basso all’elevata e solenne fiamma slanciata verso il cielo.

 

Le vesti bianche come la luceLe vesti bianche come la luce
Rispetto allo spirito, il corpo è come un vestito che si indossa. Dio è Luce increata e il corpo assunto dal Verbo, secondo Adamo, proviene dalla creazione (dalla santissima Vergine) per essere innestato in questa Luce divina: nel corpo di Cristo e nella sua veste bianca come la luce è adombrato il grande mistero dell’Immacolata, una terra vergine che ha dato un corpo al Verbo di Dio e c’è il mistero della divinizzazione dell’uomo: la sua partecipazione alla luce increata.

«È bello stare qui»
La beatitudine del Paradiso è il carattere che la virtù della speranza ci fa pregustare. L’arte dell’icona è tutta improntata su questa nota positiva. È un’arte che ha uno sguardo positivo, consolatorio sulla realtà a modo di viatico sacramentale nella battaglia della vita. Ogni icona conserva questa nota gioiosa del Tabor nei suoi colori luminosi, nell’oro, nella nitidezza delle forme, nelle trasparenze degli strati di colore, nell’evidenziare le cose come appena venute alla luce come in una apparizione, come in una teofania.

La nube luminosa

La nube luminosa
L’iconografo conosce bene questo simbolo che rappresenta solitamente come una successione di cerchi concentrici, alcuni luminosi, altri di un blu profondo, arricchiti di raggi e stelle d’oro. La buona pittura riesce a conferire anche al colore scuro una trasparenza come un cielo nelle notti d’oriente o come un’acqua profonda. È quel simbolo che avvolge il Cristo che scende agli inferi, che viene a prendere l’anima di Maria nella Dormizione, oppure quando è seduto nel suo trono di Gloria.
La nube è il segno rivelatore di una presenza, quella dello Spirito Santo nel suo duplice ruolo di adombrare e illuminare, rinfrescare e scaldare, accogliere e irraggiare doni.
Il suo colore è il blu profondo o il bianco, l’oro o il rosso incandescente: i colori della pienezza della beatitudine di un luogo d’arrivo, di un traguardo nuziale e forse la parola nube nasconde questo segreto.
Giovanni Mezzalira

Corsi di iconografia autunno 2023 in Abbazia di S. Maria di Chiaravalle

I corsi propongono l’esperienza della pittura completa di una icona, attraverso tutte le sue tappe, evidenziandone la tecnica, l’estetica e la teologia in essa racchiuse.

La tradizione nel cui Spirito si impara a lavorare è quella della Chiesa Cristiana.

I corsi sono proposti in più livelli, da quello iniziale a quello avanzato.

Ogni corso si conclude con la benedizione delle Icone.

 

 

I corsi sono tenuti dal Maestro Giovanni Mezzalira

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