L’Icona per un nuovo umanesimo

L’icona è cristocentrica,
fondata cioè sul mistero dell’Incarnazione del Verbo:
Dio si è reso visibile,
diventando icona del Dio invisibile.

Gesù Cristo è l’uomo perfetto, e: “chiunque segue Cristo,
l’uomo perfetto, diventa anch’egli più uomo”
(Gaudium et spes, 41):
realizza cioè la sua più intima vocazione esistenziale,
trova il senso della propria vita,
comprende e comunica consapevolezza
della dignità della persona umana.

Nell’icona infatti il volto di Dio si comunica a noi come Bellezza,
quella bellezza che proviene propriamente dalla dignità della persona umana,
bellezza che non solo scompare,
ma che diventa più efficace nel momento dell’umiliazione e della croce,
perché rivela il mistero dell’amore più grande,
quello di colui che dà la vita.

L’uomo salvato è l’uomo trasfigurato,
che può tornare a far trasparire nitidamente l’immagine di misericordia
del suo creatore, secondo cui è stato plasmato.

I volti dei santi delle icone ci ricordano tutto questo,
le scene riguardanti la storia della salvezza
ci aiutano a leggere il tempo secondo le coordinate del piano di salvezza,
in modo da coglierne i segni profetici
ed essere perciò testimoni di ciò che abbiamo visto e creduto.

C’è bisogno anche oggi di saper riconoscere e contemplare
la Bellezza del volto di Gesù.

@ambrosiann