Brevi impressioni dal viaggio in Serbia-Kosovo-Macedonia (21-29 luglio 2014)

 

Madre di Dio di Ljeviša – Prizren

Madre di Dio di Ljeviša – Prizren

Nello sguardo benevolo ma sofferente della Madre di Dio di Ljeviša (XIII sec.) a Prizren, dai tratti morbidi e “rilassati” è la sintesi del viaggio in Serbia, Kosovo e Macedonia.
Sono le terre d’origine del cristianesimo slavo, ad opera dei santi Cirillo e Metodio, irraggiatosi da Ocrida e dintorni tramite i monaci Naum, Sava e compagni.
Qui il rapporto col potere politico, sempre oscillante tra privilegio e conflitto, ha permesso la splendida fioritura dell’arte e della cultura sacra cristiana proveniente da Bisanzio, ma anche gli sfregi anticristiani di vecchi e nuovi fanatismi.
Cosa estrae dal cesto il rassicurante divino Fanciullo per porgerlo al devoto in preghiera?
Forse del pane, nutrimento e benessere del corpo, ma anche simbolo della sazietà spirituale.

Chiesa del Monastero di s. Naum sul lago di Ocrida

Chiesa del Monastero di s. Naum sul lago di Ocrida

Ed è proprio questo che il fedele cerca nella Casa di Dio, è questo che il fedele trova nell’espressione dei due volti: i quali non promettono la fine della prova, ma la serenità e la beata pace interiore che mette in comunione con il mondo di Dio, il quale non manca mai di aprire la sua mano misericordiosa e saziare la fame di ogni vivente (Sl. 145, 15-16).

A. Ambrosi  @ambrosiann

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *