Il mistero delle acque salutifere

Battesimo di Gesù nel Giordano

Il testo evangelico, la liturgia, l’innografia e l’iconografia sacra non ci tengono nascosta la portata cosmica dell’episodio del Battesimo di Gesù al Giordano. Vastissimi sono i riverberi sottolineati dai Padri della Chiesa che hanno contemplato questa Teofania per ispirare a loro volta i poeti e i pittori. Qui vogliamo soltanto soffermarci sul mistero dell’acqua.

Battesimo di Gesù nel Giordano

Nelle icone il Giordano è rappresentato in verticale diventando in tal modo una fenditura della terra piena d’acqua in cui si immerge il purissimo Corpo del Verbo incarnato. Con questa immersione si produce un sovvertimento cosmico. La vocazione dell’acqua sappiamo che è quella di lavare, pulire, ma le acque del Giordano si ritrovano ad avvolgere paradossalmente il Purissimo. Ne scaturisce un capovolgimento cosmico: «Perché, mare, tu fuggi, e tu, Giordano, ti volgi a ritroso?» canta il Salmo 114.

Il pittore del sacro continua questo linguaggio evocatore del portento in atto come in questa icona armena raffigurante un dinamismo ricchissimo impresso all’acqua con mostri e serpenti che fuggono, pesci che guizzano e acque che paiono ribollire.

L’acqua costituisce un elemento fondamentale nella vita del creato e il nostro corpo stesso è costituito in gran parte di questo elemento. Il Verbo di Dio, assumendo un corpo, ha inaugurato una nuova creazione non solo senza le conseguenze del peccato originale ma pure unita alla bellezza divina.

Hosios Loukas XI sec.

Immergendosi nelle acque del Giordano, Gesù conferisce all’acqua quel potere che nel Battesimo ci rende figli di Dio. È l’inizio di un processo caratteristico di questa ri-Creazione del cosmo dove la materia partecipa a pieno titolo all’efficacia sacramentale in virtù del suo legame con il Corpo di Gesù che vi si è immerso nel Giordano rendendola acqua salutifera.

Giovanni Mezzalira

Emmanuel

EMANUEL (V. Solov’ev)

Nell’ombra dei secoli si è ormai dileguata Vladimirskaja
quella notte in cui, stanca di male e di affanno,
la terra posò nelle braccia del cielo,
e nel silenzio nacque Dio-è-con-noi.

Molte cose oggi non sono, che erano possibili ieri:
i re più non scrutano il cielo,
e i pastori non ascoltano nel deserto
come gli angeli parlino del Signore.

Ma ciò che di eterno in quella notte fu rivelato
non può essere ormai più corrotto dal tempo;
e il Verbo nato in quell’evo remoto, sotto a una greppia,
ti rinasce nuovo nell’anima.

Sì – Dio è con noi: ma non già sotto l’azzurro padiglione,
non al di là dei confini dei mondi innumerevoli,
non nel perfido fuoco, e non nel fiato delle tempeste,
non chiuso nella sopita memoria dei secoli.

È qui Egli, adesso; e tra l’effimera vanità,
nel torrente torbido delle ansie della vita,
tu possiedi un segreto onnigioioso:
impotente è il male, e eterni noi siamo: Dio è con noi.

L’immagine della fede

Le icone sono un ponte tra il divino e la dimensione umana

«Come la lettura dei libri materiali permette di far comprendere la parola vivente del Signore, così l’ostensione di un’icona dipinta permette, a quelli che la contemplano, di accostarsi ai misteri della salvezza mediante la vista. Ciò che da una parte è espresso dall’inchiostro e dalla carta, dall’altra, nell’icona, è espresso dai diversi colori e da altri materiali», sottolineava Giovanni Paolo II nella lettera apostolica in occasione del XII centenario del concilio di Nicea.

Madonna della Tenerezza, 2009, particolare

Il mondo dell’icona è il mondo umano trasfigurato, o quello divino reso visibile: uno sguardo sintetico su entrambi questi punti di vista è dato dalla prospettiva escatologica, una “sfida” che l’icona accetta di mostrare. Una “sfida” che Annarosa Ambrosi, iconografa, ha intrapreso da tempo.«Sono interessata alla ricerca della verità – racconta –.  In ogni icona che realizzo cerco di capire come il contenuto di verità, che si cerca di enucleare dalla dottrina dei Padri e dalla tradizione della Chiesa, sia efficace nel trasmettere la fede anche ai giorni nostri». Docente di storia e filosofa, e di ebraico biblico, dalla fine degli anni Settanta ha coltivato e approfondito la conoscenza della cultura religiosa russa, dedicandosi successivamente alla realizzazione delle icone. Continua a leggere

Akatistos

Ave, o stella che il Sole precorri,
Ave, o raggio di Sole divino,
Ave, o Madre dell’Astro perenne,
Ave, o aurora di mistico giorno.
Ave, per Te si rinnova il creato!

Ave, o scala celeste che scese l’Eterno,
Ave, o ponte che porti gli uomini al cielo,
Ave, Tu barca di chi ama salvarsi,
Ave, Tu porto a chi salpa alla Vita.
Ave, Tu apri le porte del cielo!

Ave, o Madre all’Agnello Pastore,
Ave, o recinto di gregge fedele,
Ave, sorgente di latte e di miele,
Ave, Tu mistica terra promessa.
Ave, per Te il Creatore è bambino!

Ave, Tu roccia che effondi le Acque di Vita,
Ave, Tu colonna di fuoco che guidi nel buio,
Ave, o tenda del Verbo di Dio,
Ave, Tu Arca da Spirito aurata.
Ave, Tu porti Colui che il tutto sostiene!

Ave, bell’albero ombroso che tutti ripari,
Ave, o tralcio di santo Germoglio,
Ave, o fiore di vita virginea,
Ave, o ramo di Frutto illibato.
Ave, dài vita all’Autor della vita!

Ave, che unisci i fedeli al Signore,
Ave, rischiari qual lampo le menti,
Ave, qual tuono i nemici spaventi,
Ave, clemenza di Dio verso l’uomo.
Ave, fiducia dell’uomo con Dio!

frasi scelte dall’Akatistos

O Sapientia!

Emmanuele, San Marco - Venezia, particolare

Emmanuele, San Marco – Venezia, particolare

O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodisti,
attingens a fine usque ad finem,
fortiter suaviter disponensque omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae.

O Adonai,
et dux domus Israël,
qui Moysi in igne flammae rubi apparuisti,
et ei in Sina legem dedisti:
veni ad redimendum nos in brachio extento.

O Radix Jesse,
qui stas in signum populorum,
super quem continebunt reges os suum,
quem gentes deprecabuntur:
veni ad liberandum nos,
jam noli tardare.

O Clavis David,
et sceptrum domus Israël,
qui aperis, et nemo claudit,
claudis, et nemo aperit:
veni, et educ vinctum
de domo carceris,
sedentem in tenebris,
et umbra mortis.

O Oriens,
splendor lucis aeternae,
et sol justitiae:
veni, et illumina
sedentes in tenebris,
et umbra mortis.

O Rex Gentium,
et desideratus earum,
lapisque angularis,
qui facis utraque unum:
veni, et salva hominem,
quem de limo formasti.

O Emmanuel,
Rex et legifer noster,
expectatio gentium,
et Salvator earum:
VENI AD SALVANDUM NOS, DOMINE DEUS NOSTER!

(Antifone maggiori dell’Avvento, Liturgia latina delle Ore)

San Giovanni Paolo II

Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! 
(22 ottobre 1978)

Dalla Lettera Apostolica Duodecimum saeculum di S. Giovanni
Paolo II (4 dicembre 1987), § 11.
“Da alcuni decenni, si nota un ricupero di interesse per la teologia
e la spiritualità delle icone orientali; è un segno di un crescente
bisogno del linguaggio spirituale dell’arte autenticamente
cristiana. A questo proposito, non posso non invitare i miei fratelli
nell’episcopato a “mantenere fermamente l’uso di proporre nelle
Chiese alla venerazione dei fedeli le immagini sacre”
( Sacrosanctum Concilium , 125), e ad impegnarsi perché sorgano
più opere di qualità veramente ecclesiale. Il credente di oggi,
come quello di ieri, deve essere aiutato nella preghiera e nella
vita spirituale con la visione di opere che cercano di esprimere il
mistero senza per nulla occultarlo. È questa la ragione per la
quale oggi come per il passato, la fede è l’ispiratrice necessaria
dell’arte della Chiesa.

La riscoperta dell’icona cristiana aiuterà anche a far prendere
coscienza dell’urgenza di reagire contro gli effetti
spersonalizzanti, e talvolta degradanti, delle molteplici immagini
che condizionano la nostra vita nella pubblicità e
nei mass–media; essa infatti è una immagine che porta su di noi
lo sguardo di un Altro invisibile, e ci dà accesso alla realtà del
mondo spirituale ed escatologico.

La nostra tradizione più autentica, che condividiamo pienamente
con i fratelli ortodossi, ci insegna che il linguaggio della bellezza,
messo a servizio della fede, è capace di raggiungere il cuore degli
uomini e di far loro conoscere dal di dentro colui che osiamo
rappresentare nelle immagini, Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto
uomo “lo stesso ieri e oggi e per tutti i secoli” (Eb 13, 8)”.

 

Corsi della Scuola di Iconografia “San Luca” per l’anno 2024-2025

riprendono i corsi annuali della Scuola Diocesana di Iconografia s. Luca

I corsi annuali della Scuola di Iconografia s. Luca  si svolgeranno con le seguenti modalità:

A. presso il Centro Parrocchiale Don Bosco – Via Pelosa 63 – Caselle di Selvazzano.
Vi si svolgeranno i corsi quindicinali tenuti da G. Mezzalira e Annarosa Ambrosi

B. corso estivo giugno 2025: Maestro Enrico Bertaboni. Le informazioni dettagliate in merito verranno pubblicate prossimamente.

I corsi saranno strutturati come segue:

CORSO CON MAESTRO GIOVANNI MEZZALIRA
(Centro Parrocchiale Caselle, secondo piano):

  • Livello intermedio (proficienti): Madre di Dio della Tenerezza (volti);
  • Avanzati: Arcangelo Michele del Sinai oppure S. Giorgio a cavallo della Scuola di Novgorod.
    Per indicazioni su costi, soggetti e tavola, contattare il docente.

CORSI CON MAESTRA ANNAROSA AMBROSI
(Centro Parrocchiale Caselle, secondo piano):

  • Principianti: il Volto di Cristo.
  • Proficienti e avanzati: Il Salvatore tra le Potenze della Scuola di Mosca.

Per indicazioni su costi e tavola, contattare la docente.

CORSO CON MAESTRO ENRICO BERTABONI

  • Corso intensivo estivo 13-20 giugno 2025.
    Date, soggetti e altro: da definire (aggiornamenti in iconografi.it).

Incontro di apertura: Venerdì 18 ottobre ore 17.
Presentazione dei corsi e saluto presso l’Abbazia di Santa Giustina a Padova, ingresso da Via Ferrari 2a.
A seguire: S. Messa presieduta da S.E. il Vescovo Claudio e benedizione presso la Tomba di S. Luca.

 

VIAGGIO DI STUDIO 10-18 maggio 2025: I Monasteri dipinti della Romania


Icone contemporanee della Scuola Diocesana San Luca – esposizione

La Parrocchia Ss. PIETRO E PAOLO DI Voltabarozzo (Padova) propone l’esposizione di
ICONE CONTEMPORANEE
della SCUOLA DIOCESANA DI ICONOGRAFIA S.LUCA

LA SANTA MADRE DI DIO

TRA GLI ANGELI E I SANTI

dal 27 al 29 settembre 2024

Apertura e presentazione:
presso il Centro Parrocchiale
venerdì 27 settembre ore 18
Piazza ss. Pietro e Paolo ( laterale di via Piovese) VOLTABAROZZO – Padova

Orario di apertura dell’esposizione:
venerdì 27, sabato 28 e
domenica 29 settembre 2024
ore 18-22

Indicazioni per raggiungere la sede della mostra

Corsi di iconografia ottobre-novembre 2024 a S. Maria di Chiaravalle

Consapevoli che la preziosa eredità dell’arte sacra è stata provvidenzialmente preservata dalla Chiesa d’Oriente sino ai giorni nostri, intendiamo attingervi con assoluto rispetto e riconoscenza.

La pratica di quest’arte è pertanto espressione di una nuova unità che le Chiese stanno ricostruendo in Cristo.

I corsi propongono l’esperienza della pittura completa di una icona, attraverso tutte le sue tappe, evidenziandone la tecnica, l’estetica e la teologia in essa racchiuse.

La tradizione nel cui Spirito si impara a lavorare è quella della Chiesa Cristiana.

I corsi sono proposti in più livelli, da quello iniziale a quello avanzato.

I corsi sono tenuti dal Maestro Giovanni Mezzalira
assistente: Paola Gandini

Per chiedere informazioni ulteriori e per iscriverti trovi i contatti nella locandina: